USRC: da uno a molti, difficile relazione
5 giu. 2015
Quando, dopo quattro anni dal terremoto, fu adottata la MIC, l'equivalente per il cratere della scheda parametrica in uso all'Aquila, i Presidenti di consorzio ed i proprietari delle abitazioni danneggiate dal sisma accolsero la notizia con favore.
Nelle procedure c'erano, e purtroppo ancora ci sono, alcuni nodi da sciogliere ma finalmente si intravvedeva l'intenzione di garantire omogeneità alle regole ed ai criteri applicati durante le fasi istruttorie e nelle pratiche di rendicontazione dei contributi concessi alla ricostruzione privata.
Dopo quattro anni di babele e di interpretazioni lasciate alla discrezionalità dei singoli istruttori, finalmente una procedura condivisa ed adottata tal quale in tutto il cratere.
Questo era l'auspicio ma oggi, chi ha la ventura di interfacciarsi con più di un ufficio territoriale (gli UTR che raggruppano i comuni del cratere in aree omogenee), assiste impotente ed attonito a procedure applicate ancora una volta sulla base delle personalissime interpretazioni dell'istruttore di turno.
L'auspicata garanzia di omogeneità evidentemente è rimasta sulla carta limitandosi a riportarla come incipit negli atti formali ma nel concreto lo scopo è disatteso, ignorato e si omette di porvi rimedio.
La disparità di trattamento è ancora più odiosa se si considera che le diverse interpretazioni non si riferiscono a norme nazionali ma al contenuto dei pochi decreti USRC e delle regole della MIC.
Sembra improbabile che l'USRC non ne abbia contezza così come è improbabile non ne abbia il coordinatore dei sindaci del cratere mentre è dato per certo che i sindaci rappresentanti delle aree omogenee non ne sappiano nulla.
Se si è abdicato al compito di coordinare ed uniformare le procedure per la ricostruzione lo si dica con chiarezza e non lo si richiami, come ipocrita asserzione, nelle circolari, nei decreti o negli scopi statutari.
Per come i terremotati sono stati ridotti allo sfinimento nessuno di loro avrà voglia di chiederne conto ai protagonisti pretendendo venga rispettata la garanzia di un uguale trattamento ed accetteranno, supini, anche quest'ennesimo cambio d'indirizzo.
Se invece si ha ancora intenzione di assolvere al compito assegnato allora urge un rapido intervento per fare chiarezza con i propri uffici e sciogliere finalmente quei pochi nodi rimasti per troppo tempo irrisolti.
Walter Salvatore