Uffici Ricostruzione del Cratere come Misirizzi
18 mag. 2018
Ercolino sempre in piedi era un pupazzo che spopolava negli anni '60 e '70. Lo ottenevi come premio di una raccolta punti e aveva le sembianze di Paolo Panelli che, nei Carosello dell'epoca, era il testimonial della Galbani.
Il pupazzo (tecnicamente un Misirizzi) quando sbilanciato tornava sempre in posizione eretta.
La reattività degli Uffici della ricostruzione del cratere ricordano parecchio le movenze di questo pupazzo vintage.
Che gli Uffici della Ricostruzione del Cratere concretizzino un'organizzazione autoreferenziale che ha gran cura di tenersi distaccata e marziana rispetto alle istanze provenienti dal territorio è questione assodata, dibattuta e inconfutabilmente confermata.
Ciò nonostante si rimane sempre stupiti, come se fosse la prima volta, per l'impegno e la sagacia con cui questi uffici scodellano, quasi quotidianamente, forme e modi più disparati per complicare inutilmente quanto invece dovrebbero avere cura di semplificare per assolvere concretamente al mandato loro affidatogli: agevolare il rientro della popolazione nelle loro abitazioni.
Il cambio delle regole del gioco in corso d'opera è ormai consueto, basti considerare che in neanche quattro anni la MIC è stata modificata 11 volte e ciò, in sintesi, significa che lo stesso aggregato, finanziato in periodi diversi, avrebbe ottenuto 11 diversi contributi.
Si consideri che il modello di autocertificazione predisposto da questi uffici è di ben sette pagine contro la paginetta e mezza di quello dell'Aquila. E si che all'Aquila perseguono lo stesso obiettivo
E che dire dalla "nota a piè pagina" nr. 6 inserita a metà 2017 all'interno del modello di autocertificazione che accompagna la decima versione della MIC, con la quale si determina che se nel frattempo l'anziano genitore ha deciso di donare casa al figlio, questi, oltre a perdere il contributo, diventa "indegno" di rappresentare la propria quota di proprietà all'interno del consorzio obbligatorio o nell'alternativa procura speciale e quindi "indegno" a rappresentare i propri interessi.
Oppure delle innovative regole (emanate e tramandate oralmente) che determinano un differente contributo e trattamento per chi ha sottoscritto l'atto costitutivo del consorzio e chi invece non l'ha fatto o non ha potuto per i motivi più disparati.
Sorvoliamo sull'annosa questione delle cavità/cantine per le quali l'USRC e gli UTR hanno da tempo concordato e condiviso una linea che tende sostanzialmente ad ignorarle, a metterne in discussione addirittura la preesistenza oppure a considerarle ma solamente se un particolare quanto rarissimo allineamento di pianeti trova soddisfazione.
Provate ad interloquire con gli uffici della ricostruzione formulando una qualsiasi richiesta di chiarimenti, sollecitando un parere o chiedendo di conoscere da quale norma deriva l'ennesima creativa interpretazione che vi viene propinata e non potrete che registrare un sostanziale quanto assordante silenzio.
Nel frattempo, per avere una qualche soddisfazione, il terremotato è meglio si procuri un Ercolino sempre in piedi
Walter Salvatore