Scuola di Barisciano: inizio anno con sorpresa
16 set. 2016
Nel 2013, in un eBook dal titolo "Asini e Confetti", furono raccolte una decina di "perle" che mostravano l'ingratitudine dimostrata verso le tante donazioni post-sisma giunte a Barisciano da tutt'Italia.
Una delle "perle" riguardava gli spazi di pertinenza della nuova scuola su cui, già dal 2011, l'allora preside ebbe a dire pubblicamente:
"DISPIACE non avere nella nuova scuola di Barisciano una palestra dove poter far svolgere l'attività motoria agli alunni e ancora di più doversi adattare a soluzioni che hanno il carattere della precarietà e della non funzionalità... ...gli alunni della Primaria e della Secondaria sono costretti a recarsi presso la palestra del campo sportivo, priva di riscaldamento e di servizi igienici!...
DISPIACE dover ospitare gli alunni della scuola di Barisciano in aule maleodoranti e non poter neanche aprire le finestre, poiché le fognature, non ancora sistemate, mandano costantemente cattivo odore.
DISPIACE osservare gli spazi di pertinenza dell'edificio scolastico ridotti ad una piccola discarica, dove tra una bottiglia di plastica e l'altra si può inciampare in cavi lasciati scoperti.
DISPIACE che l'area antistante l'edificio scolastico sia tutta una buca e, quando piove, ritrovarsi in un mare di fango e di schizzi di acqua sporca".
Un'amministrazione con la "A" maiuscola, già dal 2011, avrebbe provveduto agli opportuni lavori di sistemazione, almeno per dare prova di aver apprezzato la donazione milionaria ricevuta, magari chiedendo una mano disinteressata a quelle ditte locali che con il terremoto si erano abbottate di euro già a partire dall'alba del 6 aprile 2009.
L'amministrazione di Barisciano, invece, evidentemente con la "a" minuscola, ha atteso ben sei anni per dare inizio ai lavori e, onde evitare che la tardiva attività potesse svolgersi senza arrecare ulteriori fastidi alle scolaresche ed al corpo docente, il Sindaco, da raffinato statista e stratega, ha pensato bene di far coincidere l'inizio dei lavori con l'inizio dell'anno scolastico.
Allo scoccare del primo suono di campanella, infatti, sono partiti all'unisono anche le ruspe, i camion, i bobcat e, a far da sottofondo, il fragore dell'immancabile bitumiera.
Che dire, cari ragazzi e docenti... augurarvi un buon anno scolastico parrebbe una presa in giro.
Walter Salvatore