Quell'effimera White List

i buchi della ricostruzione

13 lug. 2015

Finalmente l'idea di fare a tutti i costi la lista dei buoni anziché quella dei cattivi è stata cassata.

La convinzione tutta locale che gli onesti si contano sulle dita di una mano non ha trovato sponda nelle stanze dei bottoni. Per analogia era come voler sostituire l'elenco dei soggetti protestati con quello dei "non protestati".

Tanto prodighi nel volere, ribaltando logica e buon senso, contrastare corruzione e malaffare che l'anno scorso, i nostri deputati e senatori, hanno votato tutti contro quell'emendamento che abrogava la sveltina normativa che permette ai Sindaci dei comuni del cratere di invadere la sfera tecnica gestionale in barba a quanto disposto dalla Legge Bassanini.

Anche per il più somaro dei politici le motivazioni di quella riforma sono chiare e, quelle si, tese a contrastare corruzione e malaffare.

Nel cratere, invece, dove girano più soldi che a Roma Capitale, facciamo tutti finta che i Sindaci siano Unti dal Signore e talmente integerrimi da non dover sottostare alla malfidata prescrizione di Bassanini che invece crea non pochi guai, soprattutto penali, a Sindaci ed Amministratori furbetti nel resto d'Italia.

Altro che White List... se si vuole combattere la corruzione occorre prima chiedersi da quele buco la si è fatta entrare. Uno di questi è senz'altro quanto contenuto nella Legge 388/2000 art. 53 comma 23, completato con il capolavoro del comma 4 dell'art. 29 della LEGGE 28 dicembre 2001, n. 448.

Che almeno si tappino i buchi, non è difficile.

 

Walter Salvatore