PrimaDaNoi muore... e tutto tace
26 set. 2018
La morte di un quotidiano regionale, soprattutto se l'unico a praticare il vero giornalismo d'inchiesta, non è cosa da poco e sottovalutare o sottacere l'evento non fa che confermare l'ignavia che caratterizza quest'Abruzzo una volta definito Forte e Gentile.
In questi 13 anni di attività PrimaDaNoi ha raccontato, carte alla mano, le connivenze che trasversalmente toccano i centri di potere locali e le istituzioni senza escludere quelle che sulla carta dovrebbero garantire legalità e giustizia.
Con questi avversari, a cui evidentemente non è piaciuto si sapesse a quali giochetti sono usi affaccendarsi, esistere e resistere per così lungo tempo sottintende, per l'intera redazione di PrimaDaNoi, coraggio, tenacia, intelligenza e rettitudine morale. Valori oggi desueti, forse del tutto estinti e soppiantati dal più bieco clientelismo, dallo spudorato falso ideologico, dal dilagante conflitto d'interesse e dall'odioso abuso di funzione e potere.
Il messaggio di commiato del direttore Alessandro Biancardi delinea purtroppo una realtà ben nota ma dai più accettata per connivenza o, peggio, per ignavia.
Un declino morale, sociale e culturale la cui responsabilità è da imputare anche e soprattutto a quegli organi inquirenti che con il loro fare o non fare mortificano le aspettative di "Giustizia" del cittadino o si prestano ad essere usati dal delinquente col colletto bianco allo scopo di tacitare, intimorire e creare danno a chi denuncia o porta alla luce le sue malefatte.
Quando gli organi di controllo non funzionano o funzionano in modo ondivagante l'intero sistema è destinato a deteriorarsi... finanche ad esplodere e allora libertà e giustizia diventano, di nuovo, valori da riconquistare con immani sacrifici.
Gent.mo direttore Biancardi, sentite condoglianza a Lei e tutta la redazione e un ringraziamento per il contributo fino ad oggi profuso nel mostrarci la realtà che ci circonda.
Un cordiale in bocca al lupo
Walter Salvatore