NOVANTESIMO giorno

16 ott. 2015

Le modifiche apportate alle norme che regolano la ricostruzione post sisma, più precisamente il comma 5 bis dell'art. 11 della recente Legge 125, declinano con maniacale precisione le penalità in cui incorrono progettisti, direttori dei lavori, imprese, presidenti di consorzio, ecc.. nel caso si verifichino ritardi nell'esecuzione delle diverse fasi.

Lo stesso comma dichiara "obbligatorio" che gli uffici preposti provvedano, al massimo entro QUARANTA (40) giorni, al pagamento dei SAL intermedi.

Nel primo caso abbiamo sanzioni certe che si abbattono indiscriminatamente anche su chi non è la causa o non ha strumenti per evitare l'eventuale ritardo.

Nel secondo, invece, la norma definisce obbligatorio il termine per i pagamenti dei Sal ma si guarda bene dall'indicare le penalità a cui va incontro l'ufficio inadempiente.

Ed è così che, a fronte di penali certe applicate nella malaugurata ipotesi qualcosa intervenga a ritardare le normali procedure a carico della ricostruzione privata, tra pochi giorni festeggeremo il NOVANTESIMO (90) giorno dalla richiesta del primo SAL subendo impotenti ed indifesi gli effetti di norme che evitano con gran cura di stimolare reciproci comportamenti virtuosi nei rapporti tra pubblico e privato.

Unico conforto è leggere sulla stampa che l'USRC ha aumentato efficienza e velocità nei tempi d'istruttoria.

Meno male!

 

Walter Salvatore