Il tempismo dei “custodi” della ricostruzione

9 maggio 2020

Da tempo si sapeva che dallo scorso lunedì 4 maggio sarebbe stato potenzialmente possibile riprendere i lavori nei cantieri per la ricostruzione. 

Perché potesse avvenire in sicurezza, MIT, Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ANCI, ANAS, UPI, ANCE, ecc.., il 24 aprile scorso hanno sottoscritto il "Protocollo conpiso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID 19 nei cantieri."

In disparte i dubbi sulla legittimità delle disposizioni che tendono a scaricare sul CSE mansioni e rischi che non gli competono, quello che fa riflettere è la tempistica con cui i Sindaci del cratere e l'USRC intervengono sulla materia.

Dal provvedimento condiviso il 6 maggio tra l'USRC e i suoi azionisti sindaci, si evince che quest'ultimi si sono riuniti il 2 maggio e poi nuovamente il 4 maggio, giorno della teorica ripartenza, per approvare l'adozione di un Protocollo già disponibile dal 24 aprile.

Naturalmente nessuno ha accennato ai maggiori costi che le imprese dovranno accollarsi per far fronte alle più stringenti misure di sicurezza, nonostante la Regione Abruzzo abbia nel frattempo provveduto ad aggiornare il Preziario Regionale con voci specifiche. 

Anzi, quei sindaci che dalla ricostruzione hanno ottenuto una effimera visibilità, hanno espressamente consigliato le imprese a non avanzare alcuna richiesta di compensazione economica e di recuperare le maggiori spese riducendo la quantità dei lavori. Un sagace consiglio che sa tanto di istigazione alla truffa allo Stato e ai cittadini terremotati, ma saranno altri organi, ammesso che anche loro trovino il tempo, a valutarne la liceità.

Non è chiaro quale sia, a questo punto, il valore aggiunto apportato dai sindaci del cratere e dal loro Speciale Ufficio rispetto a quanto già normato e prescritto a livello nazionale e regionale se non l'evidente ritardo con cui hanno operato al solo evidente scopo di manlevarsi da ogni responsabilità. Che sia il servizio di catering (asporto/consegna a domicilio) di cui nello stesso documento del 6 maggio se ne annuncia il prossimo sviluppo [con i soldi di chi?] anziché estendere, ammesso che l'attività di catering rientri nelle mansioni di un Ufficio Speciale, il raggio d'azione di quello che, nello stesso documento, si afferma essere già operativo all'Aquila?? 

Appena pronto il sistema speriamo che l'USRC ci avvisi, così la pizza o il gelato a domicilio li ordiniamo sul portale dell'USRC, anziché alle botteghe sotto casa e nel contempo avremo finalmente chiaro qual'è la vera vocazione dell'USRC. 

Nel frattempo, però, l'USRC il 4 maggio ha pubblicato la 14° versione della MIC riuscendo a trovare anche il tempo per modificare i modelli USRC/4 e USRC/4 bis come, sette mesi prima, il decreto legge 24 ottobre 2019, n.123 disponeva con l'art.9-quinquies, poi convertito con modificazioni in legge 12 dicembre 2019, n.156.

Modifiche "intempestive" che solo in parte hanno affievolito gli effetti perversi creati fino ad oggi da quell'obbrobrio giuridico contenuto nella nota a piè pagina nr. 6 del modello di autocertificazione. Una prescrizione palesemente fuori ogni legge che, per l'appunto, il Comune dell'Aquila si è convintamente rifiutato di applicare a sua volta.

Come terremotati non finiremo mai di ringraziare questi uffici e i sindaci che li manovrano. Tutti autentici campioni.  

 

Walter Salvatore