I comandamenti all'Odg del consiglio comunale

5 mag. 2016

E' inaccettabile che il Sindaco di un Comune indulga nella menzogna e nelle false prospettazioni.

Reminiscenze del catechismo portano alla memoria quell'ottavo comandamento che ammonisce a "non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo" e che si aggrava combinato con il settimo quando la menzogna "deruba" il prossimo di qualcosa, per esempio della serenità o della reputazione.

Quel "fatto isolato" richiamato dal Sindaco di Barisciano in un articolo apparso sulla stampa locale per motivare l'accanimento profuso per tentare di sfrattare un residente dei MAP, ex capogruppo della minoranza in una passata legislatura, abbiamo appurato che "isolato" non è, dato che tra i tanti c'è perlomeno anche la nonna 88enne del nostro "caso isolato".

Reiterate minacce tutte risoltesi in un nulla di fatto a partire da uno dei primi episodi nel 2012 in cui è dovuto intervenire il TAR Abruzzo per confutare la tesi del Sindaco di Barisciano convinto che il diritto dello sfollato all'assegnazione di un MAP equivarrebbe ad una condanna agli arresti domiciliari.

Non è la prima volta che il TAR Abruzzo condanna le menzogne del Sindaco (TAR Abruzzo nr. 476/2014) e gli effetti dei suoi preconcetti (TAR Abruzzo nr. 469/2012) ma è sempre al cittadino di Barisciano che tocca provvedere ai risarcimenti e al pagamento delle parcelle degli avvocati scelti dal sindaco per difenderlo.

L'ex capogruppo, indicato dal sindaco come "caso isolato", quando ha letto le esternazioni fuori dal vaso rese alla stampa sul caso che lo riguarda, ha raccolto e ordinato cronologicamente tutte le carte sulla vicenda (agli atti del Comune) e da queste si evince, oltre ogni ragionevole dubbio, che il Sindaco mente sapendo di mentire.

Da ex consigliere comunale nonché presidente di una Onlus sensibile ai diritti dei più deboli, corre l'obbligo di sottoporre la vicenda all'attenzione delle autorità competenti e dei nuovi membri dell'amministrazione comunale, sia di maggioranza che di minoranza.

A quest'ultimi si chiede di diffidare pubblicamente il Sindaco dal causare ulteriori danni all'immagine del Comune, dal procurare nuove gratuite sofferenze ai cittadini e chiamarlo senza indugio al rimborso dei costi di tali azioni finora posti a carico del contribuente.

Dalle reazioni dei consiglieri si potrà evincere quanti di questi signori sono "complici" oppure inclini a fare i "finti tonti" e quanti invece hanno la dignità richiesta per ricoprire il ruolo affidatogli.

 

Walter Salvatore