I cerusici della ricostruzione
26 apr. 2016
Con la ricostruzione ormai siamo alla frutta ed appare molto difficile poterla sottrarre dalle sgrinfie di chi si è prodigato pervicacemente per condurla all'attuale fase di smarrimento.
Una serie di norme bacate, emendate da incompetenti e drappeggiata nel tempo da sgargianti quanto deleterie pezze a colori l'hanno ridotta ad un ridicolo e grottesco fenomeno da baraccone.
Una sagra del dilettante dove il primo che si alza ha la facoltà di emanare una circolare capace di sgretolare una sostanziale fetta della struttura di regole che governano la ricostruzione e senza che nessuno gliene chieda conto.
Sempre con una circolare si annullano gli effetti perversi della precedente ma non prima di aver creato danni a chi con la ricostruzione ci lavora e ci campa le famiglie nonché gratuiti grattacapi a chi la ricostruzione la subisce ormai da sette anni.
La Circolare è diventato lo strumento principe con cui si dettano nuove regole, insieme al Comunicato Stampa utilizzato subito dopo per modificarne l'orientamento.
Uno strumento, quello della Circolare, evitato con cura, per non turbare la permalosità di qualche prima donna locale, quando utilizzabile legittimamente per uniformare evidenti lacune nelle procedure o sanare madornali disparità di trattamento tra l'Aquila ed il cratere, ma usato con incredibile sfrontatezza quando utile a modificare buone prassi consolidate dal 2009.
La ricostruzione è ormai nelle mani di improbabili cerusici che pretendono di sapere e potere operare l'incolpevole paziente con strumenti, metodi e nozioni obsoleti da non meno di un paio di secoli.
Walter Salvatore