Gli UTR e le indebite ingerenze
17 mag. 2016
Cinque tecnici dell'UTR-9, alla fine del 2014, portarono all'attenzione dell'opinione pubblica e delle autorità competenti quelle che a loro avviso concretizzavano indebite e sistematiche ingerenze sulla ricostruzione tese a favorire le famiglie e le clientele dei clan locali.
In quell'occasione i sindaci del cratere, come ampiamente riportato nel verbale nr. 50 del 25/11/2014, all'unisono concordarono misure drastiche tese a punire i reietti, a provvedere alla loro rieducazione e ad invitare i tecnici più obbedienti a testimoniare contro i propri colleghi.
Non mancò chi, come l'attuale coordinatore vicario, volle sottolineare la necessità di denunciare tutto e tutti per diffamazione.
Nessuno di loro si chiese e volle seriamente appurare se questi cinque raminghi stessero raccontando il vero ma furono invece concordi sulla necessità di reagire in modo tale da intimidire e dissuadere chicchessia dalla tentazione di dare fiato, in futuro, a ulteriori imbarazzanti fughe di notizie.
Nonostante le palesi minacce oggi il tavolo dei Sindaci è chiamato nuovamente ad esprimersi su un caso pressoché analogo ma questa volta a denunciare l'esistenza di indebite pressioni è addirittura il responabile dell'UTR-7 che, con rara coerenza ed evidentemente libero da soggezioni nonché difficile da intimorire, contemporaneamente si è dimesso dall'incarico.
Non vediamo l'ora di leggere la reazione dei "primi cittadini" ma già da adesso possiamo prevedere una risposta all'insegna del peggiore corporativismo e certi che nessun verbale, questa volta, sarà reso pubblico.
Walter Salvatore