Cavità ipogee: occhio non vede, cuore non duole
20 mar. 2017
In genere, con l'espressione "occhio non vede, cuore non duole", ci si riferisce a questioni sentimentali o a delusioni amorose.
Nel caso delle cavità ipogee che caratterizzano il sottosuolo di Barisciano e frazioni, invece, la prospettiva è diversa, ci si riferisce alla cecità della gente nei confronti di certe scelte della politica sfavorevoli al benessere dei cittadini.
Cittadini che non protestano perché chiudono gli occhi e si fidano (alcuni motivati da un misero tornaconto) delle chiacchiere di chi li governa.
Da una parte abbiamo un'amministrazione locale pervicacemente intenzionata ad ignorare il problema, dall'altra una cittadina, Clara Camardese, lasciata sola a chiedere alle riluttanti autorità apicali la vera entità del pericolo che si cela dietro questo tema portato alla luce da ormai troppi anni e da altrettanti lasciato orfano di una soluzione.
Una battaglia solitaria, quella di Camardese, che l'ha esposta al pubblico ludibrio da parte di chi ha il vizio di avventarsi sul dito quando gli si indica la luna.
Incredibile che a chiedere lumi su un argomento così importante per la pubblica incolumità e per la sicurezza delle future generazioni debba essere una sola persona, ancorché confortata dagli stitici "mi piace" che su facebook mostrano l'ignavia di chi, pur toccato dallo stesso problema, si limita a pontificare in modo insulso invece che schierarsi apertamente e fattivamente al fianco di chi chiede e pretende, anche sopportando le conseguenti ritorsioni, che venga fornita una risposta competente e convincente sulla questione.
Si tratta per lo più di "condivisioni" di lana caprina espresse da chi è atavicamene propenso all'appecoramento quando in gioco ci sono gli interessi collettivi e invece capace di un'ottusa aggressività quando coltiva miserrimi interessi personali.
Walter Salvatore